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Recensione di L'Amore non è  mai una cosa semplice di Anna Premoli, a cura di Paola Garbarino

 

 

 

 

Questo libro di Anna Premoli mi ha ricordato una strofa di una vecchia canzone di Roberto Vecchioni: “avere ancora vent’anni, ancora tutto da dire”. Ecco, mi ha catapultata lì sin dalle prime righe, coinvolgendomi nell’atmosfera universitaria e nelle sensazioni travolgenti, ma allo stesso tempo confuse, del primo amore.

Ora, sono moltissimi i libri dedicati, in cui i protagonisti appartengono appunto alla fascia universitaria, ma questo ha una leggerezza invidiabile.

Ho letto tutti i libri della Premoli e li ho trovati piacevoli, anche se, naturalmente, soggettivamente parlando è umano avere delle preferenze: ho trovato adorabile Come inciampare nel principe azzurro anche perché mi sentivo molto coinvolta personalmente, avendo vissuto in Corea del Sud. Questo, per me, li batte tutti: la storia è fresca e semplice, ma per nulla scontata e la sensazione di essere lì anche noi, a innamorarci per la prima volta, è catartica.

Immagino che tutti noi abbiamo avuto o abbiamo tuttora un amico nerd e alcuni di noi forse se ne sono anche innamorati o perlomeno sentiti attratti: il nerd non è soltanto, come in questo caso, il genietto informatico che gioca anche ai giochi di ruolo, ma l’esperto cinematografico, l’adoratore di Manga, il poeta maledetto, il musicista alternativo, l’artistoide incompreso e chi più ne ha più ne metta. Personalmente anch’io mi ritengo un po’ nerd e potrei citare tutte le battute di Star Wars come il protagonista Sebastian. La Premoli rende affascinante una categoria che negli anni Ottanta è stata dileggiata a oltranza, a mio avviso senza ritegno e senza ragione d’essere. Ma qui non siamo dentro al film simbolo di quella generazione, Breakfast Club, col suo malessere sociale e giovanile: siamo in una delle fiabe, realistiche e dolci, di una brava autrice, dove tutto il resto è soltanto uno sfondo, utile alla trama, ma non necessario, l’attenzione è focalizzata sulle due persone che, imparando a conoscersi, scoprono anche, inevitabilmente, qualcosa che non sapevano di loro stesse; ma senza drammi, senza lacrime, con una naturalezza istintiva persino in un personaggio come Sebastiano che, invece, ha sempre riflettuto moltissimo. Dinanzi all’amore che sta entrando a forza in lui, Seb non ha più difese, il suo raziocinio prodigioso, la sua intelligenza sopra alla media, non gli servono a nulla, se non, se mai, a complicare un po’ le cose.

I mondi della Premoli sono come coperte morbide da tirarsi su fino agli occhi durante inverni freddi o anche solo al minimo presagio che (citando una famosa serie letteraria divenuta fiction): “l’Inverno sta arrivando”. La Premoli riesce a tessere ogni volta un mondo verosimile, non privato delle brutture del Mondo ma al tempo stesso fortemente edulcorato, senza mai essere zuccheroso o irrealista. I problemi ci sono, ma non sono mai insormontabili, sono risolvibili, a volte con solo un po’ di buona volontà.

Le sue eroine sono donne forti, anche quando inizialmente non lo sembrano, anche quando non sanno nemmeno loro stesse di esserlo, di solito basta loro la spinta dalla persona giusta, dall’uomo giusto, per tirare fuori questa forza, come accade anche qui in L’amore non è mai una cosa semplice. Le sue donne non sono delle Giovanna d’Arco della situazione, non ci sono uomini deboli o al contrario con deliri di onnipotenza: s’instaura da subito un rapporto alla pari, in quel senso, anche se i due protagonisti sono diametralmente opposti nel carattere e spesso nello stile di vita.

Il messaggio implicito dei libri della Premoli sembra essere: l’Amore ci migliora, ci tira fuori il meglio di noi, anche se a volte per farlo deve prima toglierci le illusioni che abbiamo di noi stessi. L’occhio dell’altro ci aiuta a guardarci dentro e a vederci davvero per la prima volta!

La Premoli sembra credere fermamente nella massima che: gli opposti si attraggono. Nei suoi libri si attraggono sempre e, sfatando il mito che spesso tali opposti, inevitabilmente, dopo si respingano, i suoi restano invece attratti l’uno dall’altra. I suoi protagonisti lavorano entrambi per incastrarsi alla perfezione nelle diversità dell’altro, anche inconsciamente, anche quando inizialmente sembrano detestarsi, anche quando razionalmente non ve ne sarebbe motivo: è il sentimento che prevale sulla ragione, che guida l’istinto, un istinto che si rivela sempre infallibile!

Personalmente preferisco leggere (e scrivere) storie con all’interno maggior sofferenza, maggior crescita personale avvenuta tramite il dolore, come nella Commedia classica, intesa, non come al giorno d’oggi, come qualcosa in cui si ride a crepapelle dall’inizio alla fine, ma come una storia irta di ostacoli sulla quale, alla fine, brilla il sole del lieto fine. Le storie della Premoli non contengono questa angoscia e sono l’ideale per risollevarsi il morale, nutrire speranza nel prossimo e nel Domani o semplicemente passare qualche ora in compagnia di personaggi piacevoli e per i quali proviamo un po’ di dispiacere quando, alla fine, dobbiamo accomiatarci da loro.

La storia di Lavinia e Sebastiano è così, una storia di due mondi opposti, ma in fondo di due cuori affini, che s’incontrano e inevitabilmente si scontrano. Ma questo scontro non è sterile, perché, nell’impatto, qualcosa dell’una è penetrato nell’altro. Sta ai due protagonisti decidere se mantenere l’incastro del Fato, cementandolo; o staccarsene, sapendo che qualcosa di noi, nello strappo, se ne andrà via per sempre.

Ho apprezzato l’ambientazione italiana e lo scenario semplice dell’ambiente universitario, l’autrice ci dimostra che non è necessario andare oltreoceano o costruire trame più complesse (come quella basata sul gas sharing del suo Un giorno perfetto per innamorarsi, che ho apprezzato di meno) per colpire al cuore!

Lo stile è come sempre fresco e scorrevole e le scene d’amore, pur non rientrando nella categoria new adult, sono sensuali e allo stesso tempo pulite, coinvolgenti, come quelle del primo amore.

Consigliato agli adolescenti, ai ventenni e a tutti quelli che nello spirito ci si sentono ancora!

 

5/5 stelle

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