Paola Garbarino - Romanzi
Recensione di Tra le braccia di Morfeo di A.G. Howard, a cura di Paola Garbarino
Benvenuti nel vero Paese delle Meraviglie!
Alyssa Gardner è stata nella tana del coniglio e ha affrontato il Serpente.
Alyssa ha salvato la vita di Jeb, il ragazzo che ama, è sfuggita alle macchinazioni dell’inquietante e seducente Morpheus e alla vendicativa Regina Rossa. Ora tutto quello che deve fare è prendere il diploma per realizzare il suo sogno e frequentare una prestigiosa accademia d’arte a Londra. Sarebbe tutto più semplice se sua madre, appena uscita da una casa di cura, non si comportasse sempre in modo eccessivamente protettivo e sospettoso. E se il misterioso Morpheus evitasse di farsi vedere in giro per la scuola e non la tormentasse proponendole una pericolosa missione, un’altra sfida al Paese delle Meraviglie, a cui lei, almeno in parte, appartiene… (sinossi da Amazon).
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Tra le braccia di Morfeo è il secondo capitolo di una saga fantasy iniziata con Il mio splendido migliore amico e che proseguirà a breve con Il segreto della regina rossa.
L’esordio è stato molto promettente e questo seguito ha mantenuta intatta la promessa, aggiungendo, se possibile, maggior mistero.
Partendo dal famoso libro di Lewis Carroll Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie e del suo seguito Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, la Howard costruisce una storia onirica, con scenografie caleidoscopiche, un ritmo mai lento che catapulta il lettore accanto ad Alyssa, discendente dell’originaria Alice che finì in questa Altra dimensione e della quale scopre di esserne la nuova regina.
Per chi ha soltanto in mente il noto film della Disney, molte immagini si scontreranno con quelle evocate da questa rivisitazione, perché la Howard pesca e mescola sapientemente da Carroll e da Tim Burton; e presenta il personaggio più affascinante, Morpheus, come sosia di Brendon Lee, l’attore maledetto morto durante le riprese del film Il corvo, tratto dall’allucinatorio e affascinante fumetto omonimo di James O’Barr, personaggio a sua volta che ricorda il Sandman di quello scrittore fantasy eccezionale che è Neil Gaiman.
Già solo per il personaggio di Morpheus varrebbe la pena leggere il libro, anche per un lettore non in grado di cogliere tutti questi riferimenti la storia è davvero godibile. Ma la Howard, non paga di aver trasformato Alice in una ragazza punk e averle messo sulla strada un Brucaliffo uguale a Brendon Lee, affianca alla magia anche il richiamo della vita terrestre, rappresentato da Jeb, il migliore amico di cui Alyssa è sempre stata innamorata e che a sua volta ha fascino e forza da vendere: infanzia difficile, artista di talento, nel primo libro attraversa lo specchio dietro ad Alyssa pur di non lasciarla sola e arriverà a compiere il più sacro dei sacrifici per il bene di lei.
Oltre all’ovvio triangolo che ne consegue e che l’autrice orchestra sapientemente senza mai farci capire da che parte penderà la bilancia, (come se persino lei stesse aspettando quale delle due parti prevarrà in Alyssa, se quella magica di Morpheus e del paese delle Meraviglie o quella umana al fianco di Jeb), la storia è intricata e per ogni mistero svelato se ne trova un altro, che catapulta anche comprimari inaspettati nel bel mezzo dell’azione, facendo di questo secondo libro non un semplice ponte per il finale, ma una vera e propria storia all’interno della storia.
La scrittura è scorrevole e le parti più tormentate vengono spesso stemperate dalla figura ironica e sarcastica di Morpheus.
Assolutamente consigliato a chi ama l’Urban Fantasy, il Paranormal e le atmosfere oniriche alla Tim Burton.
Sconsigliato a chi ha la fobia degli insetti, visto il ruolo enorme che questi hanno all’interno della saga, dato che Alyssa ne conosce il linguaggio e lo stesso Morpheus si trasforma in falena.
Personalmente, pur avendo questa fobia, mi sono sforzata di andare avanti e ne è valsa davvero la pena. È certo che non riuscirò mai più a guardare una falena allo stesso modo!
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5/5 stelle, superlativo!