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Recensione di Il mio barattolo della Felicità di Francesca Bravi, a cura di Paola Garbarino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo è uno di quei romanzi acquistati quasi per caso, che ti sorprendono positivamente! Non ho pregiudizi verso un libro self-published, sono un’autrice anch’io e sono una divoratrice di libri. Mi capita sempre più spesso di rimanere delusa da titoloni tanto reclamizzati e poi essere travolta da chicche come questo “Il mio barattolo della felicità”. L’ho letto quando era Felicità in barattolo e gli avevo dato cinque stelle e non mi sono stupita quando ho scoperto che l’editrice Rizzoli non se l’era lasciato sfuggire per inserirlo nella sua collana You Feel. Visto che mi è già capitato di scovare per prima queste chicche, forse oltre che autrice self dovrei fare anche la talent scout!
Questo romanzo, anche se riadattato per esigenze editoriali, mantiene la fluidità e la freschezza dell’originario. Una storia semplice e perfetta, fresca ma estremamente frizzante, leggera ma al tempo stesso con messaggi profondi.
La protagonista, Maristella, è una specie di Bridget Jones italiana, ma il paragone finisce qui, non c’è niente di copiato in questo libro e non c’è nulla sopra le righe come invece accade spesso nelle commedie americane; è una storia che potrebbe capitare a ognuna di noi quando a una certa età cerchiamo di tirare le somme della nostra vita e il risultato non ci soddisfa. Maristella ci prende perché è molto umana, ogni donna, almeno una volta nella vita, è stata una Maristella, chi per pochi giorni chi per anni. Non è un’eroina ma non è nemmeno una vittima: è una donna auto ironica, che ha fatto molta analisi su sé stessa, che conosce le proprie paure e i propri limiti e per un certo periodo di tempo li accoglie senza troppi drammi: è una donna consapevole, che nonostante tutto non ha rinunciato a sognare il grande amore. I suoi pensieri sono freschi e lucidi, a volte taglienti, ma mai disincantati, durante tutta la storia serpeggia un senso di speranza e di positività che la rendono una lettura davvero piacevole, leggera ma niente affatto superficiale. Il ritmo è scorrevole, non ci si annoia mai, veniamo coinvolti emotivamente nel viaggio negli U.S.A. che sarà anche un vero e proprio viaggio dentro sé stessa, perché spesso soltanto allontanandosi si riesce a vedere meglio. E proprio durante questo viaggio Maristella lotta per non venir di nuovo sopraffatta da una delusione d’amore, mentre il suo cuore cerca invece di portarla dritta tra le braccia di quest’uomo apparentemente sbagliato, sopra il quale è letteralmente inciampata in aeroporto e che il Fato le farà incontrare più volte durante il tour americano.
Ho deciso di dargli cinque stelle non perché sia uno di quei libri che ti cambia la vita (nel mio caso, La storia infinita di Michael Ende) ma perché mi ha emozionata, mi ha piacevolmente sorpresa, mi ha coinvolta nella vita di tutte le Maristella d’Italia. Anche dal punto di vista dello stile e della forma è perfetto.
Consigliato a tutti quelli che credono che siano le Stelle a farci inciampare sull’uomo della nostra vita.

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5/5 stelle.

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